Connect with us

Calcio / Terza Categoria

Valenzatico, 400 euro alla Misericordia. Moretti: «Fiero della squadra»

nella foto il Valenzatico

Il capitano del Valenzatico, Simone Moretti, parla della donazione effetuata dalla squadra a favore della Misericordia di Quarrata «Un piccolo gesto fatto con il cuore»

Tante piccole persone che in tanti piccoli posti fanno tanto piccole cose, possono cambiare il volto del mondo» è questo uno dei tanti murales del muro di Berlino. E in un momento storico difficilissimo nessuna citazione è tanto calzante. Alla lunga lista dei rispettabili gesti compiuti dalle società sportive nei confronti della sanità toscana si è da poco aggiunto anche il Valenzatico. La società quarratina, che prima dello stop occupava le prime posizione di Terza Categoria, ha deciso di raccogliere 400 euro per donarli alla Misericordia di Quarrata. Simone Moretti, capitano dei rossoblù, ha spiegato nel dettaglio il loro splendido gesto e si è detto molto fiero di guidare una squadra così generosa. Oltre a questo però, con capitan Moretti, abbiamo avuto modo di parlare anche un po’ di campo…

Se il campionato si vincesse anche con i gesti al di fuori del terreno di gioco voi vi sareste assicurati un buon bottino di punti. Com’è nata questa iniziativa?

«Abbiamo deciso di procedere con questa iniziativa visto che già la società, insieme ad altre squadre, aveva effettuato una donazione tramite la FIGC. Così anche noi giocatori, tramite un nostro dirigente che fa volontariato alla Misericordia di Quarrata, ci siamo informati per devolvere un piccolo gruzzoletto che avevamo raccolto durante l’anno. Era giusto investire questi soldi in un’iniziativa benefica. Nel nostro piccolo abbiamo voluto aiutare chi ne aveva bisogno»

La raccolta è stata fatta al momento o anche voi, come altre società, avevate un fondo cassa di multe accumulate nel corso della stagione?

«Anche noi avevamo raccolto questa somma attraverso delle piccole multe, extra societarie, che abbiamo messo durante gli allenamenti. Penso che la maggior parte delle squadre applichi queste piccole sanzioni per far rispettare le regole, però, giunti a questo punto dell’anno in una situazione simile abbiamo preferito devolverli per una giusta causa. Inizialmente i piani erano quelli di organizzarci una cena a fine anno o comunque un qualcosa tra di noi, ma visto il periodo tutto questo passa in secondo piano»

Parlando invece del campo, con la speranza di tornarci, che bilancio faresti adesso alla vostra stagione?

«Fino ad ora il bilancio della stagione non può che essere positivo. Spero di poterlo dire anche tra un po’ ma ad ora non ci possiamo sbilanciare. Quello che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti, siamo stati primi per tante giornate e comunque non siamo mai usciti dalla zona playoff. Ad inizio stagione è stata un po’ una sorpresa anche per noi, poi ci ha dato la carica per continuare su quei ritmi. Purtroppo avendo la rosa più corta di altre squadre gli infortuni si sono fatti sentire e ci hanno penalizzato nelle ultime partite»

Il girone di ritorno è partito un po’ a rilento ma nelle ultime sette vi aspettano ancora due scontri diretti (Antares e Sarripoli, ndr). Il sogno primo posto è sempre vivo?

«Assolutamente sì! Io credo che le prime sei squadre in classifica ci devono credere, e ci crederanno, fino alla fine. Sono anni che gioco in Terza Categoria ma non avevo mai visto un campionato così bello e così livellato. Poi non scordiamoci che, se dovesse ripartire il campionato, mancano ancora sette partite e quindi abbiamo tanti punti a disposizione. Poi è chiaro, i due scontri diretti alla fine potrebbero essere fondamentali, però noi dobbiamo crederci fino alla fine a prescindere da tutto»

Allenamenti da casa che sicuramente non sono efficaci come quelli sul campo. Ma da capitano come vedi la squadra? Carichi per un’eventuale ripartenza?

«La squadra è vogliosa perché prima di essere squadra è un gruppo. Ci stiamo allenando tutti attraverso un programma che ci è stato dato dal preparatore atletico. Abbiamo voglia e siamo carichi: ci siamo allenati fin quando è stato possibile e adesso facciamo i nostri esercizi. Chiaramente il professionismo è un’altra cosa (ride, ndr). Però, ripeto, siamo un gruppo unito perché giochiamo insieme da diversi anni, a parte qualche nuovo innesto nell’ultimo anno. Adesso ci sentiamo di aver costruito qualcosa di davvero bello, visti soprattutto i risultati che stavamo ottenendo, e quindi ci piacerebbe concludere nel migliore dei modi»

Condividi:
Comments
WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com