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Volley, Federico Guidi: «Annullare i campionati la cosa più giusta»

Il coach del Volley Aglianese Federico Guidi

Parla il coach del Volley Aglianese Federico Guidi: «Salute, lavoro ed economia sono la priorità. Completare la stagione soluzione difficile»

Se alcune discipline sportive hanno salutato con largo anticipo la stagione sportiva 2019-2020, a causa della prolungata emergenza Coronavirus, il volley nazionale – ma anche regionale – si trova nella “terra di nessuno”, complice un silenzio quasi assordante, determinato dall’assenza di novità inerenti il destino delle competizioni di ogni livello sulle quali incombe un gigantesco punto interrogativo, che non lascia presagire nulla di buono.

Questo è, ovviamente, anche il caso dei campionati di volley di Serie C e D, i quali, ogni giorno che passa, sembrano davvero a un passo dall’essere archiviati definitivamente. Sebbene, da questo punto di vista, come detto sopra, non c’è ancora nulla di certo, con il mistero a farla da padrone.

Molti sodalizi, però, sembrano ormai orientare la propria concentrazione verso l’anno agonistico 2020-2021, a tal punto da tracciare già il resoconto – sui propri siti, pagine social o testate cartacee – di quello che era stato il loro cammino fino alla forzata sospensione datata 22-23 febbraio 2020.

Per quanto riguarda il campionato di Serie D femminile, abbiamo intercettato il pensiero di un sempre gradito ospite di Pistoia Sport, vale a dire il tecnico del Volley Aglianese, Federico Guidi, al quale abbiamo posto alcuni quesiti circa la situazione attuale vissuta dalla pallavolo, con particolare riferimento al torneo nel quale è impegnata la sua formazione.

«In questo momento, devo essere onesto, la pallavolo, e lo sport in generale, non sono le cose più importanti. Ritengo che, ora, il pensiero sia rivolto soprattutto alla salute, aspetto magari banale, insieme al lavoro ed economia, che devono ripartire assolutamente. Perciò, la mia premura, ad oggi, non è sapere cosa sarà del nostro campionato. Questo è il mio “mood” personale».

Congelare o rendere nulle le classifiche? Guidi risponde al dilemma che sta contorcendo la mente di tanti addetti ai lavori.

«La soluzione che valuto come la più sportivamente corretta è annullare il campionato 2019-2020, fare in modo che non sia proprio esistito. Questo perché, dal mio punto di vista, devono essere giocate tutte le partite, playoff (o playout) compresi, previste dall’indizione affinché una competizione sia effettivamente valida. Non è pensabile trovare soluzioni alternative. Non so, però, se prevarrà questa scelta: ci sono interessi economici rilevanti – non parlo della Serie A, ma guardo alle nostre piccole realtà – che dipendono dal pagamento delle tasse gare e iscrizione ai campionati da parte delle società, oltre alla situazione relativa al discorso rimborso spese delle giocatrici, che comunque non è il caso di tutti i club. Perciò potrebbero anche trovare il modo per giocare o ricorrere a vie secondarie circa la validità degli stessi campionati».

Già, ma quando tornare in campo? Così il coach neroverde.

«Possiamo scordarci di rientrare in palestra nella seconda metà di aprile. Stesso concetto per maggio. Io credo che l’attività sportiva possa riprendere verso i primi di giugno. Mancano dieci partite per concludere la regular season, più, eventualmente, i playoff. Recuperare le gare mancanti nei giorni infrasettimanali è improbabile per via degli spazi palestra legati anche alle gare dei campionati giovanili. L’attività agonistica terminerebbe a luglio e ciò non avrebbe senso per nessun torneo regionale».

L’allenatore ex Robur Scandicci prova ad abbozzare un’ipotesi interessante.

«Sarebbe molto carino, nel caso in cui vengano esplorate alternative differenti, fare una specie di playoff/playout stile NBA (prima contro ultima, secondo contro penultima ecc…). Le vincenti giocherebbero i playoff-promozione, le perdenti i playout, quindi gare di andata e ritorno con il criterio del conto set. In questo modo tutti potrebbero giocarsi le proprie possibilità alla pari. Da un lato, forse, non sarebbe giusto, ma dall’altro sarebbe addirittura peggio se convalidassero le posizioni di un campionato interrotto alla terza giornata di ritorno».

Ultima battuta sull’andamento quasi “double-face” di Torracchi e compagne, con l’Aglianese capolista prima delle festività natalizie insieme al Viva Volley Prato, poi successivamente scivolato a -8 dalle arancio-blu pratesi in vetta, quindi a -7 dalla zona playoff.

«Problemi derivanti dal cambio al palleggio (con l’ingresso in corso d’opera di Belli per Romagnani)? No, semmai era stato il contraccolpo psicologico derivante da una situazione inaspettata che ci aveva un po’ destabilizzato, oltre al fatto che rimanere in testa, in generale, non è facile e chi ci riesce lo fa con merito. Però il problema di base, nel nostro caso, non era stato tecnico. Vero che, prima della sospensione, avevamo perso terreno rispetto alle prime tre in classifica, però c’erano ancora 30 punti a disposizione e quindi potevamo ancora dire la nostra per provare la risalita».

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