
Non ha colpe particolari sulle due reti subite. Nella ripresa riesce ad evitare, con una precisa e tempestiva uscita con i piedi fuori dell’area di rigore, un’incursione di Bruno presentatosi a tu per tu con l’estremo difensore arancione, che poteva dare la terza rete agli ospiti.

Dopo Pontedera un’altra prestazione incolore dell’esterno arancione. Questa volta si trova di fronte giocatori possenti atleticamente che lo mettono spesso in difficoltà. Nel primo tempo, alla stregua dei compagni, naufraga impietosamente. Leggermente meglio nella ripresa, ma è ancora troppo poco.

Il capitano è l’unico del reparto difensivo che, limitatamente alla ripresa, accenna ad una riscossa, intervenendo puntualmente sulle sporadiche azioni dei lombardi e cercando di tenere alta la squadra. Peccato che anche lui, nel primo tempo giochi a “rimirar le stelle” della Giana Erminio, facendosi sorprendere in entrambe le segnature.

Pronti, via e si infortuna, rientrando dopo oltre un minuto in campo palesando però molte incertezze. Le stesse che continua ad avere nel proseguo della gara e che lo portano a finire sul taccuino del direttore di gara. Manca ancora di continuità nelle sue prestazioni.

Primo tempo da incubo per il numero tre arancione. Dalle sue parti deve fare i conti con uno scatenato Iovine, che risulterà il migliore dei suoi, non prendendolo ne …vedendolo mai! Si intestardisce a giocare il pallone con passaggi lenti rasoterra, preda delle pozzanghere e degli avversari. Remondina, a sua parziale scusante, afferma che il ragazzo non è abituato a giocare con la continuità di questo periodo, ma gli errori commessi, prescindono da certe considerazioni.

Il brevilineo centrocampista si merita una stiracchiata sufficienza in virtù di una ripresa nella quali assume il comando delle azioni della squadra. Anche se in maniera confusa, cerca di dare impulsa alla manovra degli arancioni, non tirando mai indietro la gamba. Commette anche molti errori, ma del centrocampo è l’unico che si salva.

hiamato a sostituire lo squalificato Minotti, fa rimpiangere il compagno, giocando un impalpabile prima frazione. Nella ripresa cerca di entrare maggiormente nel cuore delle azioni, ma i suoi sforzi si spengono su un colpo di testa centrale parato facilmente da Sanchez. Forse l’inattività dell’ultimo periodo, lo ha un po’ arrugginito (dal 75’ Varano 5 Non incide nell'ultimo quarto d'ora di gara).

Anche lui si lascia surclassare ed ipnotizzare dagli omologhi di centrocampo che portano il nome di Pinardi e Marotta, non degli sconosciuti, non trovando mai, nonostante il solito impegno, la verticalizzazione giusta per mettere le punte in condizione di realizzare. E’ l’interprete negativo della prima segnatura ospite, perdendo un pallone a centrocampo ed innescando la veloce ripartenza dei lombardi.

Nel 4-4-2 iniziale di Remondina è un pesce fuor d’acqua. Lo vedi cercare la giusta collocazione in campo, oppure tentare un impossibile doppio dribbling ai danni degli avversari che, su un terreno fangoso ed insidioso come quello del Melani,rappresenta una missione impossibile. Sbaglia, sul finire della prima frazione, un colpo di testa, da posizione ottimale, che poteva dare il pareggio agli arancioni. Da dimenticare (dal 53’ Sparacello 5 due torri di testa per i compagni, ma anche un clamoroso errore al 91esimo che poteva (forse) riaprire la gara).

Nella partita che vede l’attacco arancione surclassato dai difensori ospiti, Emanuele è l’unico, limitatamente alla ripresa, che tenta di concludere verso la rete avversaria. Due punizioni da favorevole posizione, vengono respinte dalla barriera. Poi ci si mette anche Sanchez che si oppone, deviando in angolo dopo 54 minuti, una violenta conclusione del numero nove, indirizzata verso l’incrocio dei pali (dal 90' Tomaselli n.g.).

Una calda ed una fredda; sono queste le prestazioni dell’attaccante arancione che non da seguito alla ottima performance di Pontedera. Fa a sportellate con i difensori lombardi, mai vincendo un contrasto e mai essendo pericoloso.

Cambia per l’occasione l’assetto tattico della squadra affidandosi ad un 4-4-2 che non lo premia. La Giana Erminio, in virtù di un pressing sul portatore di palla e di una maggiore fisicità oltre che esperienza, vanifica le sue scelte. La squadra migliora nella ripresa non dando però mai l’impressione di rientrare in gara. Per poter rincorrere la zona play-off occorre una maggiore intraprendenza ed il recupero di elementi cardine come Minotti, Colombo e Zanon..
IL MIGLIORE: ALESSIO IOVINE 7.5
Signori in piedi. Applaudiamo questo giocatore (classe 1991) che nel primo tempo è il vero Deus ex machina della squadra. Un motorino continuo, incurante delle pessime condizioni del terreno, spinge con disarmante facilità ed altrettanta lucidità, entrando in ogni azione della squadra. Cala leggermente (e direi naturalmente) alla distanza ma la sua prestazione resta sontuosa..
Da lui era atteso attenderci di più invece, sbaglia molti tocchi ed alcune conclusioni anche da distanza ravvicinata. Clamoroso un liscio dal dischetto del rigore che, in altre occasioni, sarebbe stata come una sentenza.
Più di venti anni alla guida della Giana Erminio vorrà significare pur qualcosa? La sua è una squadra molto interessante, tignosa, rocciosa ed anche tecnicamente dotata. Del resto, non si vincono sei partite in trasferta se non hai un assieme così affiatato. Può rappresentare, in proiezione play-off, la classica variabile impazzita.
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