Impianti
Comune di Pistoia, ripartenza dello sport a forte rischio
Ritardi e immobilismo rischiano di minare sul nascere la ripartenza dello sport a Pistoia. Affidamento e sanificazione impianti i nodi da sciogliere
La ripartenza dello sport a Pistoia è a forte rischio? Sembrerebbe proprio di sì. Per il momento riprendere ad allenarsi negli impianti comunali è un’utopia, sia che si tratti di campi da calcio, così come nelle palestre e nei palazzetti. Un guaio non da poco considerando che siamo a fine agosto, periodo in cui lo sport riaccende i motori. Dopo mesi di stop dovuti al Covid, riprendere una parziale normalità anche a livello di pratica sportiva di squadra è un’esigenza diffusa, ma che a Pistoia si scontra con ritardi e immobilismo, una realtà parecchio diversa da quella di tanti altri comuni limitrofi.
I ritardi, ad oggi, ci sono sia per quanto riguarda l’affidamento degli impianti, l’assegnazione degli stessi alle società nelle varie fasce orarie, così come per quanto riguarda i protocolli di sanificazione degli stessi. Un’immobilità che alle soglie di settembre rischia di rallentare gravemente se non addirittura compromettere il lavoro delle varie società sportive, molte delle quali avrebbero voluto inaugurare raduni e allenamenti già da questa settimana.
A quanto risulta l’intenzione del Comune sarebbe quella di attendere addirittura fino a metà settembre prima di procedere con l’affidamento delle palestre e anche di molti altri impianti. Una situazione dettata, tra le varie ragioni, anche dalle problematiche relative alla riapertura delle scuole e ad eventuali spazi aggiuntivi che serviranno per le aule. Un disegno, quello delle assegnazioni degli impianti, ad oggi tardivo e foriero di ulteriori ritardi. Una situazione simile a quella dello scorso anno, ma che stavolta rischia di protrarsi per parecchio tempo.
Altra criticità riguarda poi le modalità con cui più società e gruppi diversi potranno “convivere” negli stessi impianti, considerato le misure restrittive previste dal protocollo anti-Covid attualmente vigente. Una coabitazione resa ancora più difficile dai tempi previsti per la sanificazione, operazione obbligatoria che limiterà la disponibilità oraria degli stessi impianti che verosimilmente non potranno accogliere numeri e quantità di turni di allenamento come accadeva fino allo scorso febbraio.
Che si potesse delineare un quadro critico era inevitabile. Agire con maggior tempismo era però auspicabile, anche perché problematiche e scenari non sono nuovi, come hanno ricordato a più riprese negli ultimi mesi i vari addetti ai lavori, anche sul nostro giornale.