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Calcio / Serie D

Corticella-Pistoiese, il doppio ex Oubakent: «Ho il cuore diviso a metà»

Hamza Oubakent parla della sfida di sabato: «Miramari e Consonni i due migliori tecnici del girone. Non c’erano più le condizioni per restare alla Pistoiese»

Per Hamza Oubakent la sfida tra Corticella e Pistoiese non può che avere un sapore speciale. In biancazzurro l’esterno classe 1995 ha ottenuto una promozione dall’Eccellenza alla D e conquistato il miglior risultato nella storia del club, il quinto posto dello scorso campionato. Con la maglia arancione invece Oubakent ha giocato solo pochi mesi, prima della rescissione contrattuale avvenuta a novembre e del passaggio alla Sangiovannese. L’ala bolognese è però rimasta fortemente legata ad entrambe le squadre.

«Non saprei per chi tifare – ammette Oubakent – perché sia di Corticella che di Pistoia non posso far altro che parlare bene. In biancazzurro ho trascorso una stagione da capitano, abbiamo scritto un pezzo di storia con un gruppo che era partito senza alcuna aspettativa d’alta classifica. Della Pistoiese invece mi porto dietro la piazza, il tifo e un ambiente fantastico. Per un giocatore che vive il calcio in modo passionale come me poter vestire la maglia arancione è stato un onore. Il ricordo più bello di questi mesi? Il derby di settembre al “Melani” contro il Prato. Lasciare il segno con un assist è stato bellissimo».

Oubakent è poi tornato sui motivi che l’hanno portato a lasciare la squadra arancione: «Senza scendere troppo nei dettagli, si era creata una situazione per la quale non riuscivo più ad essere sereno. Ciò che stava succedendo fuori dal campo prevaleva su tutto il resto e per me non era possibile continuare. Penso che la tranquillità si sia iniziata a perdere nel momento dell’addio del diesse Rosati. A lui devo molto perchè in estate mi ha voluto fortemente alla Pistoiese e, nonostante abbia commesso i suoi errori, credo che sia un profondo intenditore di calcio. Dopo che ha lasciato la squadra è venuto meno quell’equilibrio tra società e squadra che in qualsiasi ambiente è fondamentale».

Alessandro Miramari e Luigi Consonni, due strateghi che sabato si daranno battaglia al “Biavati”: «Per me sono i due migliori tecnici del girone. Hanno una passione e una conoscenza sconfinata del calcio, vivono per preparare le partite e anche a livello umano mi hanno trasmesso tanto, seppur ognuno coi propri tratti caratteristici. A “Gigi” devo molto, ha dimostrato di credere in me anche quando i risultati non arrivavano e ad oggi non posso nascondere che mi manchino i suoi consigli e le sue dritte. Miramari invece ha costruito un vero capolavoro in questi anni, se il Corticella è una delle realtà più chiacchierate della Serie D buona parte del merito è suo, anche se è tutto l’organigramma biancazzurro che ha compiuto qualcosa di incredibile».

«L’anno scorso – continua Oubakent – non eravamo partiti benissimo, poi abbiamo cominciato ad ottenere vittorie di spessore, battendo diverse big. E a quel punto, mangiando, ci è venuto ancora più appetito. Tutti i ragazzi hanno capito che potevamo giocarcela contro chiunque e che la Serie D era una realtà in cui il Corticella poteva stare benissimo. Voglio fare due menzioni particolari. Una al direttore sportivo Riccardo Motta e l’altra al direttore generale Ivan Broglia. Quest’ultimo è un dirigente unico nel suo genere, ha un‘incredibile dedizione al lavoro e fu lui a portarmi a Corticella nel 2021. Quando si ha a che fare con persone che sanno fare calcio è tutto più semplice».

Il presente di Oubakent si chiama Sangiovannese: «Devo ammette che la piazza mi ha accolto molto bene, è una realtà passionale in cui c’è grande voglia di calcio. L’inizio di stagione non è stato dei migliori e poco dopo il mio arrivo c’è stato anche il cambio di allenatore. Siamo in un girone molto impegnativo, dove ogni partita è una vera e propria guerra, sia tattica che di nervi. Rispetto al Girone D si trovano squadre più chiuse e campi “sporchi” in cui giocare a calcio è veramente difficile. Confido che con l’unione d’intenti potremo risollevarci, sia a titolo che collettivo che, spero, individuale».

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Nato nel 1999, studia attualmente scienze politiche. Amante del calcio e delle statistiche, non perde mai l'occasione di passare la domenica sui campi da gioco del territorio pistoiese.

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