Amarcord
Fiorentina-Pistoiese, la storica partita interrotta dagli UFO
Una storia che affascinerà per sempre perché al Comunale, nel secondo tempo di Fiorentina-Pistoiese, c’è chi giura di aver visto gli alieni
Articolo pubblicato il 27 luglio 2017 in concomitanza con la mostra “Pistoia – Tra sport e storia” organizzata dall’Associazione culturale Pistoia Sport
Dal 27 ottobre del 1954 sono passati esattamente 62 anni e 8 mesi. La tecnologia e la scienza ne hanno fatti di passi in avanti, eppure quello che successe a Firenze all’ora di pranzo rimane uno dei misteri irrisolti del nostro territorio. Tanti i protagonisti e le storie che si intrecciano intorno alle 14:30, la causa? La bambagia silicea avvistata prima sopra la cattedrale di Santa Maria del Fiore e poi al Comunale dove, per l’appunto, si stava disputando un match amichevole tra Fiorentina e Pistoiese.
Cosa accomuna questo strano termine con il referto aribitrale più bizzarro della storia, dato che il derby tra gigliati e arancioni fu rimandato ad inizio ripresa causa “avvistamento di UFO”? La bambagia silicea, detta anche capelli d’angelo (traduzione letterale dell’inglese Angel Hair) è, secondo gli ufologi, un filamento appiccicoso di colore biancastro, che cadrebbe dal cielo o apparirebbe in concomitanza di fenomeni alieni. Bene, quel giorno Firenze ne fu ricoperta. Una sorta di viscida neve che riempì il cielo e attirò lo sguardo dei diecimila tifosi – per la Fiorentina era un anno particolare – e dei giocatori in campo, costringendo il direttore di gara a interrompere la contesa sullo 0-0.
Alla storia dei vari Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Virgili, Gratton e Orzan, nomi entrati di diritto nella storia viola dato che avrebbero conquistato il primo scudetto di Firenze, si intreccia quella del capocronista de La Nazione cittadina, di uno studente di ingegneria e di Giovani Canneri, professore dell’Istituto di Chimica Analitica dell’Università di Firenze. I primi due raccolgono il nevischio color bianco/argento e lo fanno analizzare, il secondo emette il referto, dal quale si evince la composizione: calcio, silicio, alluminio, magnesio, ferro e boro. Un racconto pazzesco, che ha del surreale e che fece parlare una nazione intera, e oltre (BBC). Il motivo per cui se ne parla spesso e volentieri è semplice: non si può escludere nemmeno la più assurda delle ipotesi, cioè il passaggio degli UFO.
Il Cicap ha diffuso due chiavi di analisi ben più realistiche, ma che comunque non convincono del tutto. La prima riguarda il ballooning, un fenomeno prodotto da una particolare specie di ragno quando decide di emigrare in massa. Sarebbero filamenti simili a quelli che hanno coperto il centro di Firenze e gli spettatori del Comunale, comunque più spessi e soffici di una comune ragnatela, che questi animali emettono a lungo raggio e usano per farsi trascinare dal vento per poi atterrare tutti insieme. Il periodo della migrazione coincide con l’amichevole tra Fiorentina e Pistoiese, ma le sostanze chimiche non sarebbero del tutto compatibili con l’analisi di Giovanni Canneri.
L’altra propone l’ipotesi (debole) prevede un semplice riflesso del cielo dovuto al ciaff, una sostanza utilizzata per alcune esercitazioni militari proprio in quella settimana, al fine di trovare efficaci espedienti per confondere i radar aerei nemici.
Per descrivere meglio la portata di tale evento, vi lasciamo con le parole di Valerio Coletta, che recentemente ha descritto il fatto per L’Ultimo Uomo.
Magnini descrive gli ufo come delle uova che si muovono piano, Chiappella come due oggetti biancastri che vanno avanti e indietro, Tuci e Lomi come dei cerchi luminosi con una sfera intorno, c’è invece chi ci vede oggetti allungati come dei sigari, chi forme ad “ali di gabbiano” o come “cappelli da mandarino cinese”. Le testimonianze sono migliaia perché tutto il “Comunale” vede gli ufo e anche tutti quelli in piazza a Santa Maria del Fiore e chiunque possa affacciarsi da un balcone o da una finestra abbastanza in alto. Poi all’improvviso gli ufo sfrecciano via ed è a quel punto che comincia a nevicare, sul prato, sui tetti, sugli spalti, sulle cupole; neve appiccicosa e filamentosa, come una pioggia di ragnatele.