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Futsal

Futsal Pistoia, annata horror: la retrocessione una logica conseguenza

Dalle incertezze estive alle difficoltà in campionato: Futsal Pistoia, stagione sventurata con un epilogo prevedibile

La sconfitta di misura maturata sabato pomeriggio contro il Saints Pagnano ha definitivamente spento le speranze del Futsal Pistoia, ufficialmente retrocesso in Serie A2. Il ko contro i lombardi ha infatti certificato per gli arancioni l’impossibilità di salvarsi, dato che, anche in caso di scavalcamento ai danni dell’Altovicentino, si applicherebbe il meccanismo della forbice alla luce degli incolmabili diciassette punti di distacco rispetto al Fenice Venezia Mestre. Sfumata quindi la possibilità di rimanere nella categoria Élite, è dunque doveroso tracciare una panoramica completa della sventurata stagione di Vasile & Co, iniziata male e finita peggio

LA PROGETTAZIONE ESTIVA

Ripartiamo quindi dall’estate, il momento in cui la società si è trovata a dover fare concretamente i conti con la retrocessione della passata annata (rischiando di non potersi neanche iscrivere al campionato corrente). Ottenuto il via libera per partecipare regolarmente alla Serie A2 Élite, per vari motivi la scelta della dirigenza è stata quella di puntare sui giovani, in particolare quelli pistoiesi. La rosa che aveva disputato la Serie A con Fratini, infatti, è stata smantellata quasi nella sua interezza, affidando il nuovo plotone arancione ad un Biagini nominato contemporaneamente anche coach della formazione femminile.

È apparso però chiaro fin da subito che un gruppo del genere, con alcuni ragazzi che non avevano neanche mai affrontato campionati di questo livello, avrebbe incontrato enormi difficoltà a disputare un torneo comunque tosto come quello di Serie A2 Élite. Lo stesso Biagini, non a caso, in una delle prime interviste stagionali dichiarò senza peli sulla lingua che la rosa avrebbe iniziato a performare al meglio delle proprie possibilità solo verso dicembre…non proprio la migliore delle prospettive insomma. E in effetti la previsione di Biagini è stata anche azzeccata, considerando come nel post-mercato di riparazione si siano iniziate a vedere delle cose positive. Queste ultime, però, sono quasi sempre rimaste confinate entro l’orizzonte delle prestazioni, portando infatti pochissimi punti in cassaforte.

OK LO SPIRITO, MA QUEI DATI…

Lo spirito battagliero della squadra non è mai mancato, ad esser venute meno, piuttosto, sono state le vittorie, alcune svanite all’ultimo secondo. Anche il ko col Saints Pagnano ne è un chiaro esempio, con un Futsal Pistoia organizzato, combattivo ma, alla fine, perdente, con l’ex Keko a vestire i panni del messo infernale condannando gli arancioni ad un secondo dalla fine. Quel miglioramento a lungo termine di cui parlava Biagini nella pre-season è stato in gran parte merito dei rinforzi invernali Galindo, Joseca e Pele, i cui arrivi hanno testimoniato l’impossibilità di poter sperare nella salvezza con le sole fragili basi gettate in estate. Senza di loro (a cui francamente chiedere di più sarebbe stato impossibile), infatti, la situazione sarebbe probabilmente precipitata ancor prima.

Impietoso anche il confronto numerico, con il Futsal Pistoia ultimo per punti fatti in casa, per punti ottenuti in trasferta, per gol totali fatti e per reti subite. Dati che testimoniano come, sostanzialmente, la squadra non fosse al livello delle altre competitor per la salvezza, un’analisi tanto semplice quanto amara. Le tante cose negative dell’annata arancione, però, non hanno riguardato solo “il campo”. Non scordiamoci infatti il deferimento ai danni del presidente Vannucchi, il punto di penalizzazione e, ancor prima, il lungo contenzioso per dove disputare le partite casalinghe, risolto solamente a ridosso dell’esordio stagionale. Tutti elementi che hanno contribuito a rendere insufficiente da tutti i punti di vista la stagione dei pistoiesi.

FUTSAL PISTOIA, COSA RIMANE ADESSO?

Difficile rispondere alla domanda che dà il titolo a questo paragrafo. Una possibile risposta, almeno per quel che concerne i ragazzi più giovani, riguarda la tanta esperienza accumulata. Per tutti quei giocatori alle prime armi, infatti, aver partecipato al secondo campionato nazionale per importanza rimane comunque un qualcosa di significativo. Le lunghe trasferte, il gruppo, gli allenamenti con campioni come Galindo, le sfide alle grandi corazzate del girone…tutte cose che, nonostante l’esito finale, rimarranno impresse nei cuori dei ragazzi facenti parte del roster a disposizione di Biagini. Per molti di loro una stagione “nel Futsal che conta”, inoltre, può servire anche come trampolino di lancio, aspetto da non sottovalutare.

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