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Basket / Serie B Nazionale

Gema, Del Re «L’occhio ai playoff lo buttiamo. A Montecatini sto bene»

Marco Del Re, coach Gema Montecatini, durante un time out

Marco Del Re, coach della Gema, racconta il suo ritorno a Montecatini e si proietta al 2024: tra obiettivi concreti e il sogno Final Four

La Gema apre il suo 2024 ospitando Desio al Palaterme. Gli uomini di coach Marco Del Re scendono sul parquet per provare ad agganciare il trio di testa e, magari, centrare allo stesso tempo l’impresa di qualificarsi per le Final Four di Coppa Italia. Per aprire al meglio il nuovo anno, abbiamo intervistato in esclusiva l’allenatore termale che ha esposto un bilancio del 2023 con un occhio alle sue aspettative e agli obiettivi stagionali.

Qual è il bilancio del 2023 di coach Marco Del Re?

«Il 2023 è stato personalmente molto bello. A Piacenza ho conquistato un posto nella Serie B Nazionale, poi c’è stato il ritorno molto gradito a Montecatini. I cambiamenti sono stati tanti, ma tutti in positivo, dall’organizzazione al progetto delle giovanili, che per me è la base. Rappresenta un serbatoio dal quale poter attingere».

«Per me tornare a Montecatini è un piacere. Sono stato molto bene due anni fa, sentivo di aver lasciato qualcosa di incompiuto qua. Non mi sembrava di aver finito il lavoro e, quindi, quando mi ha chiamato Meini è bastato pochissimo per trovare l’accordo. Da lì è stata costruita questa Gema, esattamente come volevamo. Seppur col gruppo mai al completo, essere ancora in corsa per le Final Four è un grande traguardo».

Quante possibilità ci sono di qualificarsi alle Final Four per la Gema, secondo lei?

«Non avremmo mai pronosticato di poter fare certi calcoli arrivati a questo punto, fa piacere. Le possibilità non sono molte, lo sappiamo. Oltre alla nostra vittoria contro Desio, partita per niente semplice, serve il successo di Crema contro gli Herons e la vittoria di Libertas nel derby con Pielle».

«Con questa combinazione di risultati sarebbe decisiva la nostra vittoria di 15 con la Pielle, che ci manderebbe alle Final Four. Non era l’obiettivo che ci eravamo posti in estate, ma essere in questa zona di classifica ci rende orgogliosi e vogliamo provarci fino alla fine».

Cosa non ha funzionato contro la Del Fes?

«Quella ad Avellino è stata una trasferta impegnativa. Per arrivare là, sotto le feste, ci abbiamo impiegato 9 ore. Questo può aver influito ma. come dico ai ragazzi da inizio anno. non dobbiamo crearci nessun alibi. Dagli infortuni agli incidenti di percorso, come in questo caso, non ci sono scusanti valide».

«Credo che anche la pressione derivata dall’ambiente creatosi per le Final Four di Coppa Italia abbia influito. Inoltre c’è da considerare anche l’usura e la stanchezza della squadra, dopo tanti mesi a rotazione ridotta. Siamo stati bravi a rimontare dal -20 al -2, poi c’è mancato Pirani e quel pizzico di lucidità in più per portare il match dalla nostra».

La classifica sorride alla Gema, da dove nascono queste prestazioni?

«Nasce in primis dalla costruzione della squadra. Siamo partiti molto presto e abbiamo fatto un gran lavoro in estate, scegliendo giocatori che secondo noi erano funzionali al nostro progetto. Abbiamo scelto in base alla caratteristiche fisiche e tecniche, ma anche morali, ricercando giocatori che si conoscessero tra di loro».

«Abbiamo scelto di prendere un blocco di Piacenza tra cui Passoni, che alleno da sette anni, abbiamo mantenuto Di Pizzo e Savoldelli. Dal terzo allenamento sembrava che giocassero insieme da mesi. Credo che rimontare e vincere la prima stagionale in casa contro Legnano ne sia il più grande esempio. Il gruppo sta insieme volentieri, escono e si frequentano, questa chimica si trova raramente».

Come si può arginare Desio?

«Desio non sta passando un periodo semplice, perciò avrà bisogno di fare punti contro di noi. Purtroppo abbiamo una rotazione ridotta dagli infortuni. Dovremo essere bravi a gestire il ritmo della partita e a limitare le offensive dei loro lunghi atipici. Sarà decisiva la lotta a rimbalzo sotto entrambi i canestri. Importante iniziare il 2024 col piede giusto».

Dove può arrivare questa Gema?

«Stiamo facendo un campionato di altissimo livello. Siamo davanti a molte squadre super competitive, considerate in estate costruite meglio di noi. Sono felice di vedere una squadra che reagisce alle avversità con entusiasmo e voglia. Mi piace che non si pensi alle assenze, ma a fare il meglio con quello che abbiamo, che è il mio credo da inizio anno».

Quali sono i suoi obiettivi per il 2024?

«L’obiettivo resta sempre mantenere la categoria. Arrivati però a questo punto è chiaro un occhio ai Playoff ce lo buttiamo, con l’aspettativa di provare a fare una seconda fase di prestigio. Mi incuriosisce immaginare cosa sarebbe squadra con tutti a disposizione».

«Detto ciò, io mi pongo obiettivi temporali brevi. Come dico ai ragazzi bisogna pensare sempre alla prossima partita. Nonostante i tanti problemi fisici l’obiettivo resta essere sempre competitivi. Vogliamo giocarcela con tutti per provare a vincere. C’è ancora tutto un girone di ritorno che prospetta tosto, è ancora troppo presto per fare calcoli».

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