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Hockey, Filippo Treno racconta a Pistoia Sport Live le Finals con Bonomi

Filippo Treno a PSL

Filippo Treno fra passato, presente e futuro a Pistoia Sport Live: «Possiamo aprire un nuovo ciclo a Montagnana, ma i piani sono altri»

A poche ore dalla Final Four Scudetto ospitata al Pala Kobilica, sotto l’egida dell’HC Pistoia, Filippo Treno racconta nel nostro salotto di Pistoia Sport Live la sua nuova esperienza come Mental Coach nell’SHC Bonomi. Un’avventura che per l’ex arancione è stata in parte un ritorno, poiché nel club pavese aveva già ricoperto il ruolo d’allenatore indoor a fine 2019, quando colse una salvezza quasi insperata nell’allora Serie A1. Anche stavolta l’obiettivo era migliorare e di gran lunga il piazzamento nell’odierna Èlite.  

I neroverdi infatti erano nella seconda metà della classifica e rischiavano di dover lottare di nuovo per la salvezza. Una situazione che dall’arrivo di Treno si è progressivamente rasserenata sino a sfociare nella qualificazione alle Finals Scudetto di Prato, nei quali poi Bonomi ha giocato una grande semifinale contro Valchisone, poi laureatosi Campione d’Italia, perdendo (e per mezzo d’una decisione arbitrale dubbia che è sfociata nel corner corto da cui è giunto il gol, poi decisivo, del 2-1) solo nei minuti conclusivi.

L’ESPERIENZA DI TRENO AL BONOMI

«La nuova avventura – esordisce Treno – è iniziata quando stavo seguendo per diletto il campionato Èlite itinerante. Come avevo annunciato la scorsa estate avevo deciso di prendermi un anno sabbatico sul piano delle competizioni per proseguire la mia collaborazione con la Federazione e magari seguire nuovi studi».

«Poi, mentre stavo seguendo la seconda giornata, mi ha contattato lo staff del Bonomi, per il quale avevo già lavorato nella stagione 2019-2020 quando abitavo a Voghera, per propormi un posto nell’organico. Mi hanno offerto un ruolo che non riguardava tanto l’aspetto tecnico ma piuttosto quello motivazionale, contando sulle esperienze e gli studi che avevo fatto in passato. Ci ho riflettuto qualche giorno e poi, motivato da questa particolare posizione che si confaceva coi miei studi recenti, ho accettato».

IL RIMPIANTO NELLA SEMIFINALE

Una collaborazione che alla fine per il club lombardo è stata una fortuna. «Devo dire – prosegue Treno – che questo è stato il campionato che mi sono goduto di più. Quando sono entrato nello staff eravamo in piena corsa per evitare il playout e pian piano siamo risaliti sino a piazzarci nelle prime quattro».

La qualificazione alle Finals è stata poi onorata con una grande prestazione nella semifinale con Valchisone. «Avevamo bisogno di disputare la gara perfetta sia sul piano tattico che su quello motivazionale e ci siamo riusciti. Loro sin da quando è iniziata la stagione li consideravo come i favoriti principali ed hanno quindi rispettato le attese. Peccato solo per l’episodio decisivo: a nostro parere il fallo era in attacco, ed invece la coppia arbitrale ha sanzionato il nostro difensore ed ha assegnato un corner corto poi realizzato dal loro specialista».

«È STATO UN PIACERE RITROVARE BOTSIO»

Nelle fila del Bonomi c’era anche il ghanese Johnny Botsio, uno dei protagonisti della salvezza in A1 dell’HC Pistoia della scorsa annata poi resa vana dalla mancata iscrizione del club di Montagnana. «Johnny è un giocatore di caratura internazionale: in Africa non ce ne sono tanti come lui ed anche a livello mondiale può essere considerato fra i migliori del suo ruolo. Tuttavia non è un indoorista puro: non ha grande esperienza al chiuso e si trova molto meglio negli ampi spazi in outdoor dove agisce da punta. Perciò si è un po’ adattato per dare il suo contributo che comunque è stato prezioso».

La differenza fra le due varianti dell’hockey è ben più marcata di quanto si possa pensare come racconta il coach. «Possiamo paragonare tale rapporto a quello che c’è fra il calcio ed il futsal. Nell’indoor si gioca in sei e la palla deve restare a terra senza essere assolutamente sollevata. All’aperto invece si può lanciare ed è proprio nel controllo dei suggerimenti lunghi che Botsio fa la differenza. Io comunque preferisco l’indoor perché contano di più la tattica e l’intelligenza e perciò la preparazione della partita richiede una meticolosità maggiore».

«L’HC PISTOIA NON È UNA FERITA ANCORA APERTA»

In occasione delle Finals di Prato, Treno ha potuto ritrovare tanti componenti dell’HC Pistoia, società di cui comunque è ancora socio. «Non c’è stata alcuna ferita quando il rapporto tecnico si è concluso. Semplicemente loro hanno deciso di non iscrivere più la squadra e perciò la mia posizione si è esaurita. Potevo comunque rimanere, e ne avevo dato piena disponibilità, come responsabile di un nuovo progetto incentrato sul settore giovanile. Speravo di poter aprire un nuovo ciclo, ma evidentemente i piani sono altri».  

«Il dispiacere più grande – prosegue Treno – è stato vedere questo lavoro durato anni di fatica e sacrifici interrompersi di netto. Tra l’altro tutto ciò è accaduto proprio nel momento in cui avevamo finalmente un impianto stabile da usare ed una squadra ben collaudata che si è salvata e pure con un turno d’anticipo nonostante avessimo per giunta due punti di penalità. Il gruppo c’era, però non basta per stare in questi livelli a lungo. Bisogna avere una pianificazione ed un settore giovanile all’altezza che però tuttora mancano».

TRENO RIPARTE CON L’ANNO SABBATICO MA NON ESCLUDE NUOVE AVVENTURE

Una volta ripercorso il recente passato, Treno termina la chiacchierata parlando del suo futuro: «Per il momento torno nella mia condizione d’anno sabbatico. Non ho ricevuto chiamate ed a mia volta non mi sono proposto ad altre società per raccogliere qualche nuova opportunità. Se si dovesse presentare un’occasione come quella del Bonomi, magari indoor, sicuramente la valuterò molto attentamente».

«Proseguirò volentieri – conclude il coach – a svolgere il mio ruolo da Responsabile della Formazione per la Federazione e resterò socio dell’HC Pistoia. Tuttavia, almeno per qualche tempo, non interferirò con i piani strategici della società».  

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Classe '93, laureato in scienze politiche, studi in comunicazione. Appassionato di sport fin dalla tenera età. Tra le discipline più seguite i motori, il ciclismo e ovviamente il calcio.

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