Linea verde: Pistoia Sport alla scoperta del Montecatini Murialdo

Crescere nel Murialdo: dall’eredità di Amos Mariani, passando per l’affiliazione con l’Atalanta, fino al “Torneo Città di Montecatini”

Mai come in questo momento storico il tema riguardante l’importanza dei giovani nel calcio è di attualità. Soprattutto in Italia spesso e volentieri sentiamo di come serva maggiore materia prima di qualità, di come stia diventando sempre più necessario puntare sui ragazzi. Pistoia Sport si è allora preposta come obiettivo quello di tracciare una panoramica circa i settori giovanili presenti nella nostra provincia, andando sul posto e raccogliendo le testimonianze di coloro che fanno parte delle varie realtà da noi analizzate. Il nostro viaggio, iniziato con la Meridien, prosegue col Montecatini Murialdo.

SAPORE DI STORIA

Dopo essersi cambiati negli spogliatoi, i ragazzi del Montecatini Murialdo imboccano il breve sentiero che porta al sintetico del “Sussidiario“, là dove si svolgeranno le sedute di allenamento. Prima dell’entrata, però, voltandosi a sinistra non si può far a meno di notare una targa. Essa specifica a chi è intitolato il campo, riportando inoltre un motto che accompagna i giocatori montecatinesi ormai da decenni. Ma chi è la persona in questione? Per saperlo non potevamo che affidarci a Roberto Grazzini, un’enciclopedia vivente per quel che riguarda il football termale. «Il campo è intitolato ad Amos Mariani – spiega lui -, una delle più illustri icone del calcio bagnaiolo. Quest’ultimo, che ha legato il suo nome al club dell’airone, si è reso protagonista di imprese leggendarie, sia con le varie squadre professionistiche per cui ha giocato, sia con la Nazionale. Ad Amos, infatti, si deve una storica rete a Wembley che consentì all’Italia, nel 1959, di ottenere un punto dall’enorme valore simbolico. Quel 2-2 interruppe per l’appunto il digiuno degli Azzurri, che fino ad allora, in Inghilterra, erano stati sempre sconfitti».

Ma non è finita qui, perché il cognome “Mariani”, a Montecatini, non evoca ricordi legati al solo Amos. «In realtà – chiarisce infatti Roberto – quella dei Mariani è una dinastia, iniziata con Arduino, il babbo di Amos, proseguita col compianto Paolo e, oggi, portata avanti da Francesco. Non scordiamoci inoltre che appesi gli scarpini al chiodo Amos si reinventò allenatore, ottenendo brillanti risultati anche alla guida del Montecatini. Lui era solito preparare le partite proprio sul suolo del “Sussidiario“, che una volta rifatto, nel 2015, prese il suo nome in segno di tributo».

CRESCERE A MONTECATINI

Uno degli artefici principali delle vicende del Montecatini Murialdo è Massimo Dessì, dirigente della società. «Sono il responsabile della parte agonistica – inizia -. Oltre a seguire le quattro squadre che ne fanno parte, faccio da raccordo per quel che riguarda l’ultimo anno degli Esordienti A, coloro che dalla Scuola Calcio si affacceranno all’agonismo. Mi occupo delle scelte tecniche, e cioè quelle riguardanti la nomina degli allenatori e lo scounting. Esso è mirato soprattutto a vedere chi dei nostri ragazzi ha i crismi necessari per fare strada. Quando infatti, come nel nostro caso, ci troviamo a gestire tanti tesserati, ognuno è su un livello diverso, il mio compito è quello di capire a che punto è ciascun di loro. Uno studio del genere si concentra su tutte le componenti di un calciatore, su quelle tecniche, tattiche e cerebrali, osservando quindi che tipo di attitudine viene tenuta in campo».

Com’è noto, il Montecatini Murialdo non è il settore giovanile del Valdinievole Montecatini, la cui prima squadra disputa quest’anno l’Eccellenza. Tra le due realtà termali, però, intercorre comunque un rapporto di stretta collaborazione. «Seppur con due matricole diverse, ovviamente siamo come vasi comunicanti – sottolinea Dessì -. Diciamo che abbiamo una sorta di accordo per cui i nostri ragazzi più meritevoli hanno la possibilità di entrare a far parte della famiglia Valdinievole Montecatini. Questo legame, a mio modo di vedere, giova a tutti. Così facendo, infatti, si dà una prospettiva importante ai calciatori del Murialdo, creando una linea di continuità con la gloriosa squadra della città».

Il Montecatini Murialdo, inoltre, è affiliato all’Atalanta, società tra le più attive per quel che riguarda il calcio giovanile. «Alcuni dei componenti del club orobico vengono periodicamente in città per collaborare assieme a noi. Ci concentriamo soprattutto sulle metodiche di allenamento, con i trainer bergamaschi che tengono delle vere e proprie lezioni ai nostri. In particolare il rapporto con l’Atalanta vede protagonista la Scuola Calcio, con i bambini che vanno quindi dai cinque ai dodici anni e che, poi – chiude Dessì -, mettono in pratica gli allenamenti pensati ad hoc dallo staff nerazzurro».

APPUNTAMENTO DA NON PERDERE

Marcello Bartoli, altro storico dirigente, fa invece il punto sull’atteso evento che vedrà impegnato il Montecatini Murialdo dal 29 marzo all’1 aprile. «A Pasqua andrà in scena la ventesima edizione di un importante torneo internazionale a cui teniamo molto, il “Città di Montecatini Terme”. Vi ci gareggeranno gli Esordienti del 2011, assieme a ben ventiquattro squadre provenienti da tutt’Italia e due formazioni estere, il Ferencváros e la Lokomotiva Zagabria. Per quel che riguarda i club nostrani ci saranno – tra gli altri – Roma, Torino e Atalanta, oltre a varie società dilettantistiche estremamente conosciute a livello giovanile, come il Donatello, la Nuova Tor Tre Teste e la Vigor Perconti. Poiché l’obiettivo è quello di dar vita ad una manifestazione coi fiocchi, iniziamo già in estate a lavorarvici, allacciando i contatti con le varie squadre non appena partiti i ritiri. Anche perché, soprattutto quelle professionistiche, hanno tante richieste di partecipazione…essere scelti da realtà di tale calibro è un enorme motivo di orgoglio».