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Basket / Serie A

Milano, al PalaCarrara con la “rabbia da Eurolega”?

Messina e Brienza nella gara di andata al Forum

Le sconfitte contro “Pana” ed Efes hanno compromesso il cammino europeo dell’Olimpia Milano. Ma in campionato è tutta un’altra storia

Va bene le due partite in settimana, va bene l’impossibilità di preparare la sfida del PalaCarrara, ma come si dice tra i navigli “Milàn l’è un gran Milàn”. Non è un modo di dire o una dichiarazione d’amore per il capoluogo lombardo, ma un dato di fatto. Anche dinanzi all’ennesimo passaggio a vuoto in Eurolega di un’Olimpia Milano prima neutralizzata dal Panathinaikos e poi arresasi nel secondo tempo all’Anadolu Efes. E il precedente con la Virtus Bologna, arrivata a Pistoia con le scorie europee e poi dimostratasi comunque di un altro livello, è lì a dire tutto.

Anche il team allenato da Ettore Messina non può essere escluso da questo discorso, pur dinanzi alle difficoltà e ai continui stop di questa stagione. Uno di questi, sicuramente, la rimonta subita per mano dell’Estra al Forum: una gara che ancora oggi, a rivederla, si ha il timore che possa andare in tutt’altro modo. Come solo certi colpi di scena cinematografici sanno ancora trasmettere. Ma vai a sapere se non sarà proprio l’Olimpia a piazzare il plot twist, alla fine di questa stagione.

PORTE GIREVOLI A MILANO

Senza dubbio le sorprese non sono mancate nel club di Giorgio Armani. Una delle più clamorose è il ritorno di Shabazz Napier, giocatore che ha fatto certamente svoltare i meneghini dopo il brutto avvio con la regia di Kevin Pangos, poi silurato, e del discontinuo Maodo Lo. Ma il pacchetto esterni ha visto anche l’arrivo di un atleta da oltre trecento presenze in NBA: il prodotto di Kansas State ed ex Pistons Rodney McGruder. Quest’ultimo finora è stato impiegato solo in Eurolega e, salvo svolte eccezionali, così dovrebbe continuare.

Un duplice intervento sul mercato resosi necessario anche per le condizioni ancora preoccupanti di Billy Baron, ormai perseguitato dai problemi fisici dopo un lungo periodo fuori dal parquet. A questo si è aggiunto anche lo stop di Nikola Mirotic, rientrato nell’ultimo impegno in campionato contro Sassari. Chi ha tirato allora la carretta, dopo una prima parte di stagione con poco spazio, è stato il trentottenne Kyle Hines: non c’è certo bisogno di presentazioni per il giocatore con più presenze in Eurolega. Nel reparto lunghi, appunto, si è deciso di salutare temporaneamente Ismael Kamagate, passato in prestito a Tortona per giocare di più.

POTENZA DI FUOCO

Considerato dunque il rapporto entrate-uscite, la Milano che oggi ci viene restituita appare ancora più completa e con giocatori d’elite in ogni spot. Il trio Napier-Shields-Mirotic è già una sintesi di ciò che rappresenta l’Olimpia: tecnica sopraffina, fisicità debordante e pulizia nelle giocate. Una potenza che, nell’arco della stagione, è sembrato più un potenziale dimostrato rare volte, ma che rimane lì a dirci quanto Milano possa far male. Anche perché stiamo comunque parlando della miglior difesa del campionato: solo 73.9 punti subiti a partita. In soldoni: provate anche a segnarli, ma difficilmente ne farete di più di Melli e compagni.

Ecco appunto, parliamo pure di Melli e dei suoi fratelli italiani. In particolare dei preziosi minuti che esterni come Stefano Tonut e Diego Flaccadori sono in grado di offrire, o di “Pippo” Ricci e della sua capacità di accendersi con una tripla o con una delle sue giocate difensive. Il capitano dell’Olimpia, unico superstite di quella serie play-off di dieci anni fa, è infine la vera anima del gruppo: il punto di riferimento anche nei momenti più delicati.

COME SI RI-BATTONO?

Non ci sono ricette, purtroppo, per battere Milano. Non ce n’era una quel 26 novembre, dove tutto sembrava condurre ad un unico esito. Dopo aver chiuso l’anno con la sconfitta a Brescia, le Scarpette Rosse hanno finora un 2024 immacolato. Nelle ultime due uscite, solo 65 punti concessi sia a Pesaro e a Sassari, con il suddetto trio in grande evidenza. Il contraltare è rappresentato dalle due sconfitte in Eurolega: tutto un altro livello, se si è onesti intellettualmente.

L’unica possibilità risiede in un blackout, in quegli sbandamenti che hanno condizionato l’avvio stagionale della truppa di coach Messina. Se invece quest’ultima riesce a mantenere, lungo la partita, la consapevolezza della propria forza, le speranze si riducono al lumicino. Milano rimane la favorita, insieme alla Virtus Bologna, per il titolo. I campioni d’Italia in carica hanno già iniziato a mandare i primi segnali a Brescia e Venezia, con l’invito a non mettersi troppo comode lassù in alto.

In particolare, le ormai imminenti Final Eight di Coppa Italia saranno il primo banco di prova per ristabilire le gerarchie in Serie A. Prima però ci sarà l’Estra Pistoia, che avrà probabilmente una sola opportunità, lungo la gara, di entrare nella testa di Melli e compagni e provare a realizzare un altro clamoroso upset. Ma, attenzione, se un miracolo si ripete, allora non è più un miracolo.

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