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Basket / Serie A

Treviso, una “missione salvezza” partita da lontano

Olisevicius (Crediti foto: Sito ufficiale Treviso Basket)

Sabato al PalaCarrara arriverà una Treviso in cerca di punti. Dallo 0-9 ad una grande rimonta che adesso può essere completata

La Serie A di basket si avvia verso un finale che potrebbe portare in dote i primi verdetti. Sette giornate alla fine, con ogni successo o ogni caduta che possono fare tutta la differenza del mondo. Lo sa bene Treviso, che proprio al PalaCarrara inizierà un trittico fondamentale per conseguire l’obiettivo stagionale della salvezza. Dopo Pistoia, infatti, la truppa di Frank Vitucci si giocherà probabilmente tutto: prima in casa contro Pesaro e poi al Pentassuglia di Brindisi.

Vincere a Pistoia sarebbe quindi importante per tenersi almeno il vantaggio in classifica, così da arrivare allo scontro casalingo contro la Vuelle con un’assicurazione in più. Anche perché rimontare il -19 subito all’andata con Pesaro sarà estremamente complicato, mentre con i pugliesi c’è una rassicurante polizza di +26. Uno stato delle cose, alla luce anche del +2 in classifica rispetto ai marchigiani, che non lascia appello: il traguardo può essere avvicinato o si può anche rischiare di tornare indietro.

LE TAPPE DELLA RIMONTA

Quello compiuto da Treviso è stato uno degli inizi più complicati della storia recente del campionato: 9 sconfitte in altrettante partite. Il contemporaneo e complicato avvio di Brindisi, così come il mai esaltante percorso di squadre come Varese e Pesaro, ha però permesso di non disperare. Anche perché, subito dopo, sono arrivate 4 vittorie di fila: un bottino che ancora oggi rappresenta l’esatta metà dei punti conseguiti in campionato.

Ad interrompere quella prima striscia di successi fu proprio l’Estra Pistoia, in una delle tante gare corsare di questa stagione. Una sfida al cardiopalma, con la tripla di Robinson che venne rimontata nei secondi finali dal clutch Payton Willis e dai liberi di Gerry Blakes. Da lì Treviso non trovò più continuità, almeno fino agli ultimi due turni, quando si è presa gli scalpi di Reggio Emilia e di Cremona. Tra l’altro mostrando una solidità difensiva mai vista in tutta la stagione. Il fatto che oggi la compagine veneta possa approcciare questo finale di campionato con più certezze che preoccupazioni è però merito degli azzeccati cambi a roster.

L’ALA DI VILNIUS E POI GLI ALTRI

Difficile non guardare alla svolta di Treviso senza citare l’uomo che ha di fatto completato una squadra già con un ottimo potenziale. Osvaldas Olisevicius si è infatti preso sulle spalle la Nutribullet e oggi è tra i cinque top scorers del campionato (insieme ai futuri avversari Moore e Willis). Per lui il conto attuale è di 16 punti di media nelle 14 gare sin qui disputate. Viene in effetti da chiedersi come abbia potuto Reggio Emilia metterlo fuori dal progetto con così tanta leggerezza.

A quello del lituano va infatti aggiunto anche l’arrivo di Justin Robinson, giocatore in grado di dare un maggiore equilibrio alla manovra e, come abbiamo visto, di prendersi tiri pesanti. Inserire due elementi così affidabili ha infatti permesso la progressiva crescita di Ky Bowman e di D’Angelo Harrison, ormai liberi dalla pressione creatasi intorno alle loro prestazioni.

Senza parlare degli altri giocatori che, col passare delle partite, hanno rappresentato sempre più una certezza nello scacchiere di coach Vitucci: dal contributo dell’esperto Terry Allen alla fisicità debordante di Pauly Paulicap. Il pivot prodotto dell’università del West Virginia porta infatti in dote 7.2 rimbalzi (top five di questo fondamentale) ed è il miglior stoppatore del campionato (1.6 a gara). Se poi agli stranieri si aggiungono anche i punti del trevigiano doc Zanelli e di Andrea Mezzanotte, allora le armi a disposizione diventano anche troppe da gestire.

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